La statua di Ramesse II
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La statua di Ramesse II in trono, capolavoro assoluto dell’arte egizia, è da secoli ammirata in tutto il mondo. Raffigura uno dei faraoni più importanti dell’Antico Egitto e fu scolpita per ricevere le preghiere dei sudditi in un tempio di Tebe.
Nel primo inventario della collezione Drovetti, redatto per la spedizione dei reperti dall’Egitto a Livorno nel 1819, la scultura è descritta in questi termini:
Re guerriero, con un elmetto, di grandezza naturale, che esige delle ristorazioni per riunire i pezzi staccati. Questa statua in granito è curiosa per i suoi accessori e lo stile.
Fin dal suo arrivo in Piemonte la statua fu identificata da Jean-François Champollion come un reperto eccezionale, un capolavoro assoluto dell’arte egizia. In una lettera del 1824, il decifratore dei geroglifici esprime il suo entusiasmo davanti alla contemplazione della statua di Ramesse, seppur confondendolo, come era comune all’epoca, con Sesostri:
Ho ottenuto infine che si raccogliessero i frammenti della statua di Sesostri di cui parlo nella mia prima Lettera. Non le manca niente, e quando considero la bellezza e l’ammirevole perfezione di questa figura colossale, mi dispiace di non averne parlato abbastanza nella mia Lettera, a favore dell’arte egizia. Questa statua vi incanterebbe e direste sicuramente con me: “Da sei mesi interi ogni giorno la vedo / E credo sempre di vederla per la prima volta!” Insomma ne sono innamorato e arriverò a Parigi con una buona copia in gesso dell’intero busto di questa statua. Vedrete allora se la mia passione non è legittima. La testa è divina, i piedi e le mani sono ammirevoli, il corpo è morbido; lo chiamo l’Apollo del Belvedere egizio. Se n’è fatta qui una pessima incisione, ve la manderò per darvi un’idea dell’insieme.
Oggi, dall’alto del suo piedistallo nella Galleria dei Re, Ramesse II accoglie con il suo sorriso benevolo il visitatore, così come nell’antichità riceveva le preghiere dei fedeli. Questo breve studio propone al lettore di concentrarsi su una statua di capitale importanza per il Museo Egizio, descriverne la storia, comprendere il contesto architettonico in cui si ergeva e per il quale è stata concepita, così come il ruolo che doveva rivestire agli occhi degli Egizi.
Indice dei contenuti:
- Il Figlio del Sole
- Una statua che ascolta
- Un’immagine del potere
- Una pietra per l’eternità
- La tecnica di lavorazione
- Elementi di stile
- Il destino della statua
Se vuoi saperne di più sulle statue egizie, scopri anche i volumi Le statue della dea Sekhmet e Le statue del Museo Egizio
Autore | Simon Connor |
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Collana | Sguardi |
Isbn | 9788857012612 |
Pagine | 64 |
Tipologia | Brossura con alette |
Formato Chiuso | 12,5 x 18 cm |